
Joseph Christian Leyendecker, Thanksgiving – Pilgrim and Football Player (particolare), 1928. Pubblicato sulla copertina del The Saturday Evening Post del 24 novembre 1928. Foto: Pinterest
Joseph Christian Leyendecker (Montabaur, Germania, 23 marzo 1874 – New York, 25 luglio 1951) è stato uno dei più grandi illustratori della prima metà del Novecento. È considerato un protagonista della “età d’oro dell’illustrazione americana”, quell’epoca compresa tra il 1895 e il 1945 in cui gli Stati Uniti raggiunsero l’eccellenza nel campo della “illustrazione”. Con questo termine si fa riferimento alle immagini destinate al grande pubblico come manifesti pubblicitari, poster o copertine di riviste, il cui obiettivo è in primo luogo sedurre la gente, indurla a compiere un’azione come ad esempio comprare un prodotto. Leyendecker fu un maestro nell’elaborare immagini accattivanti e di grande successo; i suoi manifesti pubblicitari per le aziende di abbigliamento Kuppenheimer e Cluett Peabody & C. definorono i canoni dell’eleganza maschile negli Stati Uniti della prima metà del Novecento; il suo Arrow Collars Man divenne il modello del perfetto gentleman.

J.C. Leyendecker, Manifesti della casa di abbigliamento Arrow, anni Venti del Novecento. Foto: American Art Archives
La parte più importante della produzione di Leyendecker sono le copertine per riviste popolari come Collier’s e The Saturday Evening Post, con le quali raffigurò i principali fatti della settimana, gli appuntamenti sportivi più importanti, o le maggiori feste e ricorrenze come il Capodanno, il Giorno del Ringraziamento, il Natale, ecc. Leyendecker realizzò copertine durante quattro decenni lasciando il segno nell’immaginario collettivo statunitense e non solo; ad esempio, diede un contributo importante alla diffusione dell’iconografia di Babbo Natale che oggi tutti conosciamo: un simpatico vecchietto panciuto vestito di rosso con una lunga barba bianca.

J.C. Leyendecker, Babbo Natale, dal The Saturday Evening Post del 22 dicembre 1923 e del 26 dicembre 1925. Foto: A.P. Sabourin e Character Design Notes
Tra le grandi passioni del pubblico statunitense c’era lo sport; nei primi decenni del Novecento il football divenne uno spettacolo di massa, seguito da decine di migliaia di spettatori negli stadi e da milioni di appassionati per radio. Di conseguenza il football divenne sempre più presente sulle copertine delle riviste, soprattutto in novembre, mese in cui la stagione del football entrava nel vivo e si disputava la partita del Giorno del Ringraziamento, uno dei più importanti avvenimenti sportivi del tempo. Leyendecker realizzò numerose copertine dedicate al football; qui di seguito ne vedremo alcune.
Il football americano secondo Leyendecker
I giocatori di football di Leyendecker esibiscono tutte le qualità che la società statunitense del tempo voleva vedere nei suoi giovani: forza, coraggio e bellezza. La più antica copertina che Leyendecker dedicò al football americano è Football Players (The Tackle) del 1904.

Joseph Christian Leyendecker, Football Players (The Tackle), 1904. Olio su tela, cm 54 x 48,9. Pubblicato sulla copertina di Collier’s del 19 novembre 1904. Foto: Pinterest
Come si può vedere, i giocatori sono come sospesi in uno sfondo bianco; questa caratteristica ritorna in tutte le copertine di Leyendecker e serve a dare risalto ai protagonisti dell’immagine, che ha innanzitutto il compito di attirare l’attenzione degli spettatori e convincerli a comprare la rivista. Football Players (The Tackle) raffigura al centro un violento placcaggio, in basso un giocatore steso a terra, in alto altri tre in lotta tra loro. Gli atleti sono rappresentati in modo realistico con grande attenzione all’abbigliamento; come si vede, le protezioni dell’epoca erano piuttosto scarse: ad esempio, il giocatore che corre col pallone ha solo un casco molto leggero, sottili imbottiture su spalle e gomiti e una mascherina per il naso, che si è staccata e gli penzola sotto il mento.
L’immagine seguente è The Punter del 1908, la prima sul football che Leyendecker dipinse per il The Saturday Evening Post, rivista per cui lavorò dal 1899 al 1943 realizzando ben 322 copertine.

Joseph Christian Leyendecker, The Punter, 1908. Olio su tela, cm 63,5 x 50,8. Pubblicato sulla copertina del The Saturday Evening Post del 14 novembre 1908. Foto: Pinterest
L’impostazione generale è molto diversa da quella di Football Players (The Tackle): qui non vediamo una scena di gruppo, ma un unico atleta che esegue un punt che, per chi non conoscesse le regole del football americano, è il calcio con cui una squadra in difficoltà allontana il pallone il più possibile dalla sua end zone (area di meta).
Football Players (College Football) del 1909 è un’altra scena di placcaggio come la prima che abbiamo visto; qui però Leyendecker si concentra sullo scontro violento tra i due giocatori al centro senza distrarre lo spettatore con dettagli secondari nei bordi dell’immagine.

Joseph Christian Leyendecker, Football Players (College Football), 1909. Olio su tela. Pubblicato sulla copertina del The Century del novembre 1909. Foto: Pinterest
Anche la tecnica pittorica è più aggressiva che nelle copertine precedenti: i giocatori sono modellati con sottili e vivaci linee di colore che comunicano energia e movimento così come le linee nere che contornano i corpi degli atleti.
Lo scontro fisico è invece assente in Football Player: Drop Kicker del 1912, che è un vero e proprio ritratto di un giocatore.

Jospeh Christian Leyendecker, Football Player: Drop Kicker, 1912. Olio su tela, cm 76,2 x 50,8. Pubblicato sulla copertina del The Saturday Evening Post del 30 novembre 1912. Foto: Pinterest
Se nelle immagini precedenti Leyendecker ha evidenziato la violenza del football americano, qui si sofferma su altre qualità richieste dal gioco come la concentrazione. Le due linee nere sullo sfondo sono tipiche della copertina di The Saturday Evening Post. Come suggerisce il titolo, l’atleta sta per eseguire un drop kick, ossia sta per far rimbalzare a terra il pallone per poi calciarlo tra i pali per fare punti. Il drop kick è una giocata tipica del rugby che nel football americano delle origini era abbastanza usuale; col tempo è diventata sempre più rara, ma non è mai stata vietata dal regolamento: pochi anni fa Doug Flutie dei New England Patriots segnò un drop kick in una partita di NFL come si vede in questo video.
Velocità e azione tornano al centro del successivo Football Players del 1913, che raffigura una running interference, l’azione in cui il portatore di palla correva in mezzo a uno scudo umano formato dai compagni per proteggerlo dagli attacchi degli avversari.

Joseph Christian Leyendecker, Football Players, 1913. Pubblicato sulla copertina del The Saturday Evening Post del 15 novembre 1913. Foto: Pinterest
Il modo in cui Leyendecker ha rappresentato questa giocata è del tutto originale: i corpi dei tre atleti che corrono verso destra sono tagliati dai margini come se il loro movimento si estendesse oltre i limiti dell’immagine. Sembra quasi di vedere un solo giocatore rappresentato in momenti diversi come in una cronofotografia; questa era uno strumento nato nel campo della ricerca scientifica che, nell’Europa degli anni immediatamente precedenti il 1913, ispirò pittori d’avanguardia interessati alla rappresentazione del movimento come Balla o Duchamp.
In Football Hero del 1916 Leyendecker torna al genere del ritratto; vediamo un giocatore di football simile a un guerriero; la sua maglia strappata suggerisce che è appena uscito dalla battaglia, ma il suo sguardo e le sue mani ci fanno capire che è pronto a rituffarsi nella lotta.

Joseph Christian Leyendecker, Football Hero, 1916. Olio su tela, cm 76,2 x 53,3. Pubblicato sulla copertina del Collier’s del 18 novembre 1916. Foto: Pinterest
In questa immagine Leyendecker celebra la grinta e la determinazione necessarie nel football americano, uno sport basato sullo scontro fisico che richiede ai giocatori spirito di sacrificio e una buona dose di coraggio.
L’immagine successiva, intitolata Kuppenheimer Good Clothes (Football Players and Fans), non è pensata per la copertina di una rivista, ma per un manifesto pubblicitario dell’azienda d’abbigliamento Kuppenheimer.

Joseph Christian Leyendecker, Kuppenheimer Good Clothes (Football Players and Fans), 1917 ca. Olio su tela, cm 66 x 152,4. Foto: Ivy Style
Raffigura tre giocatori che, dopo la partita, si dirigono verso gli spogliatoi attraversando un gruppo di eleganti tifosi. L’attenzione di Leyendecker si concentra sugli abiti di questi ultimi, che sono raffigurati nei minimi dettagli. Il messaggio dell’immagine è chiaro: il perfetto giovane statunitense veste Kuppenheimer e va a vedere le partite di football americano. Del resto, i match di football erano anche importanti occasioni sociali, soprattutto quelli che si tenevano nel Giorno del Ringraziamento.
Il Giorno del Ringraziamento è una delle più importanti feste degli Stati Uniti; fino al 1939 si celebrava l’ultimo giovedì di novembre, oggi si festeggia il quarto. Come si è visto nel post precedente, era consuetudine sin dal 1879 organizzare in tale ricorrenza una partita di football; col tempo la relazione tra Giorno del Ringraziamento e football americano divenne molto stretta: in Thanksgiving – Pilgrim and Football Player del 1928 Leyendecker la sintetizzò in un’immagine di grande efficacia visiva.

Joseph Christian Leyendecker, Thanksgiving – Pilgrim and Football Player, 1928. Olio su tela, cm 71,1 x 55,9. Pubblicato sulla copertina del The Saturday Evening Post del 24 novembre 1928. Foto: Pinterest
Raffigura uno di quei “padri pellegrini” che negli anni Venti del Seicento avviarono la consuetudine di ringraziare Dio per il buon raccolto o per la fine di una siccità con un sontuoso banchetto. All’inizio il Giorno del Ringraziamento aveva una forte connotazione religiosa e Leyendecker se ne ricorda ponendo in mano al pellegrino una Bibbia; il suo sguardo però è poco amichevole e il fucile che porta in spalla lo qualifica come un guerriero; di fronte a lui c’è un giocatore di football con maglia strappata e sguardo fiero; i loro volti sono incorniciati da una specie di aureola. Il significato dell’immagine è piuttosto chiaro: la battaglia sportiva che il giocatore ha combattuto sul campo di gioco per avanzare verso la meta avversaria è analoga a quella che il pellegrino ha combattuto per conquistare il suo angolo di terra. La retorica patriottica abbonda in questa immagine, che però ci fa capire perché Leyendecker abbia intitolato Football Hero diversi ritratti di giocatori di football come possiamo vedere ancora in questo esemplare del 1933.

Joseph Christian Leyendecker, Football Hero, 1933. Olio su tela, cm 81,3 x 61. Pubblicato sulla copertina del The Saturday Evening Post del 4 novembre 1933. Foto: Pinterest
La società statunitense considerava i giocatori di football come degli eroi perché praticavano uno sport duro e violento che era come una preparazione alla guerra. Non a caso la relazione tra football americano e forze armate si fece più stretta dopo la Grande Guerra, anche se fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che divenne costante nelle partite di football.
Lascia un commento